Che cosa è la FAZ

La FAZ è la struttura reale e virtuale per la costruzione di una Economia Alternativa basata sui
valori umani invece che sull’accumulazione del capitale.

Il presupposto teorico della FAZ è dato dalla considerazione che le risorse sono sempre sufficienti
e .che l’economia della scarsità è frutto di una situazione contingente determinata da ragioni
politiche o sociali. Questo assunto è, a sua volta il fondamento dell’economia dell’abbondanza, e si
basa sulla dimostrazione che la ricchezza consiste nella organizzazione di flussi di informazione
che generano opportunità e che questa organizzazione dipende dalla creatività e dal livello culturale
di una società .data (cfr de Simone, Un’altra moneta, Malatempora 2003, Roma pagg. 47 e segg. E
pagg 79 e segg).
La dimostrazione è stata fornita da Frank Tipler e si basa su queste considerazioni. Osserviamo,
inizialmente, che il capitale di una impresa, secondo Hayek è dato dai flussi di reddito generati
dall’organizzazione aziendale.
“Il dato usualmente detto “riserva di capitale”, si può quindi descrivere in maniera adeguata
soltanto in termini della totalità di tutti i flussi di reddito tra i quali l’esistenza di un certo
capitale azionario di risorse non permanenti (insieme all’andamento previsto delle entrate)
ci consente di scegliere. […] Ciascuna delle parti costituenti tale capitale può essere usata
in modi diversi e in combinazioni diverse insieme ad altre risorse permanenti, per produrre
flussi temporanei di reddito. […] Ciò che si sacrifica per ottenere un flusso di reddito di una
particolare forma sono sempre le parti dei flussi di reddito potenziali di altre forme temporali che
si sarebbero potute avere in alternativa. Pertanto, l’unica descrizione adeguata della “riserva di
capitale” è un’enumerazione completa della gamma dei possibili flussi in uscita di diversa forma
temporale .che si possono produrre con le risorse esistenti”. (F. Hayek brani scelti, 1942, 1971,
citato da F. Tipler, Fisica dell’immortalità, Mondandori, Mi 1994 pag. 256).

Questa considerazione rovescia l’antica visione del capitale societario come di una sommatoria di
beni dotati di un proprio valore intrinseco e soprattutto indica che è la scelta di alcune forme di
utilizzo delle risorse esistenti a determinare i flussi di reddito che vengono effettivamente generati.

Ora, nota Tipler che le disposizioni possibili non sono altro che le opportunità generate dall’utilizzo
del patrimonio complessivo, e queste opportunità sono definibili in termini di flussi di informazioni.
É possibile, quindi, definire le risorse in termini proprio di opportunità e, quindi, in termini di
flussi di informazioni gestibili da un organismo. Che questo organismo sia una vita elementare,
una .società, una galassia o l’intero universo non muta la natura del fenomeno. Tipler arriva alla
conclusione che le risorse nell’universo sono sempre sufficienti, poiché è agevole dimostrare che
la quantità di informazioni gestibili nel tempo di vita dell’organismo è necessariamente minore del
totale delle informazioni disponibili, qualunque sia la velocità di gestione di tali informazioni.

“Per definizione, il numero di disposizioni possibili che si possono codificare con I bit di
informazione è 2^I. Se, in accordo con Hayek, si identifica il patrimonio totale con il numero delle
disposizioni possibili, si ottiene 2^I per il patrimonio della società, il quale cresce, quindi, come
2^(tempo soggettivo); si tratta di una crescita esponenziale. Poiché il tempo soggettivo va da zero
a più infinito, ciò significa che il patrimonio cresce in eterno in maniera esponenziale nel tempo
soggettivo.” F. Tipler, Fisica dell’immortalità, Mondadori, Mi 1994 pag. 256.

La prima e più rivoluzionaria conseguenza di questo assunto è che non c’è necessità di alcuna
accumulazione materiale di capitale. Il capitale necessario per lo sviluppo di una società è dato
dall’insieme delle conoscenze di quella società e dalla loro organizzazione. Senza questo elemento,

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tutto l’oro del mondo non servirebbe a nulla e non potrebbe produrre alcunché. Questo insieme
di conoscenze è costituito dalla moltiplicazione dei saperi di tutti i membri della società ed è una
funzione reciproca della divisione e della specializzazione del lavoro. Infatti, l’incremento della
divisione del lavoro comporta incremento delle conoscenze collettive, ma anche l’incremento di
queste comportano un aumento della parcellizzazione del lavoro.
Definisco questo insieme di saperi collettivi il Capitale Sociale, ed esso deve essere considerato
un fattore di produzione insieme agli altri elementi necessari per costruire un’azienda qualunque,
il lavoro materiale e quello intellettuale nonché l’insieme degli strumenti e degli oggetti materiali
necessari per la produzione.
La remunerazione del Capitale Sociale come fattore di produzione giustifica su un piano teorico
l’istituzione di un Reddito di Cittadinanza: tutti i membri di una società hanno diritto a partecipare
alla distribuzione del reddito derivante dall’impiego di un fattore di produzione alla cui formazione
tutti partecipano, e ciò indipendentemente da ogni misura di partecipazione, poiché il Capitale
Sociale non avrebbe alcuna utilità senza il contributo di tutti. Il RdC come redistribuzione
dei proventi del Capitale Sociale genera un’idea di eguaglianza sociale che non comporta
l’appiattimento delle differenze e del merito individuale. E queste differenze non si traducono
necessariamente in diseguaglianze economiche, ma tenderanno a porsi sul piano del riconoscimento
sociale.

Sul piano economico, il Reddito di Cittadinanza si giustifica come distribuzione di quella che
attualmente è l’appropriazione di parte dei proventi della produzione da parte della rendita
finanziaria. Appropriazione che non ha alcuna ragione di esistere poiché il capitale necessario è
appunto il capitale sociale. L’emissione della moneta, infatti, avviene per lo più mediante creazione
di denaro sul debito che si giustifica per l’attività di lavoro che sarà effettuata da ciascun operatore.
E’ insensato che siano le banche ad appropriarsi degli interessi quando quella creazione di denaro
è fatta sul lavoro di ciascuno. Per questa ragione ritengo che il Reddito di Cittadinanza debba
essere commisurato all’entità degli investimenti che vengono effettuati in una società e che esso
non debba gravare sulla singola impresa ma che debba derivare dall’effetto moltiplicatore che ogni
investimento determina nella società.

E’ noto che per il moltiplicatore di Kahn e Keynes l’investimento di una somma comporta un
ritorno in ricchezza che va da due a cinque volte l’investimento effettuato. Ora, una parte di questo
investimento va a remunerare i fattori di produzione ed il rischio di impresa, ma un’altra parte
deve remunerare il capitale sociale. Attualmente, invece, questa parte va ad alimentare la rendita
finanziaria in una spirale che non può avere fine poiché gli interessi sul capitale monetario tendono
sempre a crescere e per essere ripagati devono generare altro debito che va ad incrementare la quota
di interessi del capitale complessivo.

La creazione del denaro deve essere effettuata sugli investimenti secondo un criterio rigidamente
automatico. Questo evita che la gestione del credito possa tradursi in un potere discrezionale che
è assolutamente deleterio sia se esso è gestito secondo un criterio politico, sia se è invece detenuto
da tecnici che, attraverso esso, gestiscono un enorme potere. Ritengo che il capitale sociale possa
essere espresso con un numero che sostanzialmente coincide con la massa monetaria nel suo
complesso o con una porzione di essa. Ovviamente questa coincidenza sarà molto più precisa in un
ambiente economico che emette moneta sugli investimenti, ma grosso modo anche oggi possiamo
dire che in sostanza la massa monetaria non speculativa (vale a dire l’insieme degli strumenti
finanziari che svolgono funzione monetaria escludendo parte consistente dei derivati) coincide con
il capitale sociale.
Possiamo determinare, quindi la capacità di credito individuale nella quota di massa monetaria
di ciascun membro della società. Quota sulla quale ciascuno può avere credito, e deve averlo
se lo richiede. Questa capacità di credito può essere ceduta ad un terzo esattamente come ora si
acquistano le azioni di una società in borsa o al momento della costituzione. Se la capacità di
credito individuale assomma, poniamo per esempio a 50.000 $ per realizzare un investimento
da 100 milioni un imprenditore dovrà convincere 2.000 persone a cedergli la loro intera capacità
di credito oppure, più ragionevolmente, 20.000 persone a cedergli il 10% ciascuno della propria
capacità di credito. I soci partecipano ai profitti dell’azienda, proprio come ora partecipano alla
distribuzione dei dividendi. La Banca sociale crea il denaro per l’investimento e, compatibilmente
con i tempi di realizzazione dell’iniziativa, crea una corrispondente somma da distribuire tra tutti i
cittadini a titolo di RdC. Questa emissione è pienamente giustificata nell’equazione di Fisher o degli
investimenti, poiché ad un incremento delle attività deve corrispondere un incremento della massa
monetaria.

Il denaro deve essere emesso a tasso negativo e questo è un altro elemento fondamentale della
FAZ. Il tasso negativo ha due conseguenze importanti: la prima è che il denaro non crea debito
né interessi e la seconda è che esso scompare dal sistema mano a mano che le attività che esso
a contribuito a creare diventano obsolete. Il livello del tasso negativo dipende da una funzione
che è descritta dal tasso medio di obsolescenza delle attività create. Il tasso negativo impedisce
anche l’accumulazione di capitale finanziario e favorisce la massima velocità di circolazione della
moneta. L’impossibilità di accumulare il denaro elimina definitivamente il problema della trappola
della liquidità che è uno dei problemi alla base della attuale crisi finanziaria e dell’impossibilità
di uscirne. Allo stesso tempo, vista nell’ottica dell’equazione di Fisher, il tasso negativo descrive
un ambiente economico tendenzialmente deflazionario, poiché la massa monetaria tende a ridursi
progressivamente e cresce solo per gli investimenti. Se la creazione di ricchezza è maggiore del
fattore due ipotizzato, i prezzi dovrebbero tendere a calare e questo potrebbe giustificare ulteriori
emissioni di denaro per il RdC.

Questo ambiente rende ragionevole la legge di Say, poiché ogni investimento viene accompagnato
da un’emissione monetaria per il consumo (rectius per la fruizione, visto che la maggior parte degli
investimenti sono effettuati per attività immateriali), e quindi ne viene favorita la collocazione.
E’ chiaro anche che il RdC non sostituisce il reddito da lavoro ma si affianca ad esso e che la sua
determinazione deve tendere ad un importo almeno sufficiente alla sussistenza, affinché ognuno
possa avere i mezzi ed il tempo necessario per sviluppare il proprio talento e la propria creatività.
Solo stimolando la creatività e svincolando, almeno per la parte relativa alle necessità vitali, il
reddito dal lavoro, si può ottenere una reale crescita del capitale sociale ed una società solidale ed
equa.

Tornando all’esempio sul finanziamento fatto sopra, l’impresa che riceve il finanziamento da
100 milioni deve restituire alla Banca di emissione i 100 milioni nel tempo di ammortamento
dell’investimento. Il denaro emesso è a tasso negativo, e quindi l’impresa avrà convenienza a
prenderlo solo nel momento in cui deve realmente effettuare la spesa. In un mondo a tasso negativo
si assiste allo strano rovesciamento di ruoli, per cui è il debitore che insiste per pagare il suo debito
mentre il creditore che non ha esigenze di spesa o di investimento preferisce lasciarglielo un altro
po’ di tempo. La funzione di garanzia per il futuro che svolge il denaro accumulato viene sostituita
dalla garanzia del RdC. Oltretutto, per un capitale di 100.000$ e un tasso negativo del 12% un
RdC di 1.000$ mese pareggia la perdita sul capitale per il tasso negativo, e quindi è falso che il
tasso negativo distrugga il piccolo risparmio. Nel sistema della FAZ esso attacca essenzialmente la
rendita finanziaria che, come la rendita fondiaria ai tempi della rivoluzione francese, è divenuta il
cancro della nostra società.

Lo strumento tecnico per l’emissione di un denaro a tasso negativo per mezzo di strumenti
elettronici, senza incorrere nei divieti imposti dalle normative sulla emissione del denaro, è il
TITAN, acronimo di Titoli a Tasso Negativo che tecnicamente sono obbligazioni sottoscritte dai
membri della FAZ che invece di pagare un warrant periodico lo esigono. Nel sistema ci sono state
diverse emissioni di obbligazioni a tasso negativo, generalmente prestiti obbligazionari convertibili
a data fissa con un warrant negativo in previsione di un forte incremento delle azioni da convertire
(uno di questi prestiti fu emesso tempo fa dal fondo di Warren Buffett e sottoscritto per oltre un
miliardo di dollari in poche ore).
Altra emissione di obbligazioni a tasso negativo fu effettuata nel 2001 dalla Société Génerale
in yen sulla previsione di una deflazione in Giappone che avrebbe ridotto i prezzi dei beni in
misura maggiore del tasso negativo applicato. Lo strumento è inattaccabile sul piano giuridico e
poiché il tasso negativo applicato agli investimenti nella FAZ comporta l’azzeramento del capitale,
non c’è necessità di alcun accantonamento a garanzia dei creditori. Al termine del prestito viene
distribuita tra i sottoscrittori delle obbligazione un’azione di un valore pari al tasso di incremento
della ricchezza apportato da quell’investimento, distribuzione che si traduce in un incremento della
capacità di credito individuale. Attualmente le obbligazioni vengono gestite interamente mediante
strumenti elettronici, e nel sottoscrivere l’adesione alla FAZ ciascun membro può impegnarsi
automaticamente a sottoscrivere tutte le emissioni obbligazionarie a tasso negativo che saranno
emesse dalla Banca.

La Banca svolge la funzione di determinare il livello del tasso negativo, di verifica delle condizioni
automatiche per la emissione del denaro per gli investimenti, di creazione di questo denaro
mediante lo strumento delle obbligazioni e di verifica dei prezzi per evitare una deflazione
eccessiva. La remunerazione della Banca sarà data da un costo che verrà applicato su qualunque
operazione, somma commisurata ai costi che la Banca deve sostenere per svolgere la propria
funzione e per la restituzione del capitale necessario alla sua costituzione, poiché anche l’attività
della Banca consiste in un investimento.

Per introdurre il sistema della FAZ nella società stiamo operando in due modi. Il primo creando
una comunità virtuale attraverso diversi strumenti di socialità diffusa (Facebook e You Tube)
per raggiungere il nucleo minimo necessario per avviare l’iniziativa. Ritengo che tale numero
sia di almeno 10.000 persone che rappresentino uno spaccato significativo delle attività nella
società. Ovviamente è necessario che alcune di queste persone siano imprese in grado di costruire
qualche filiera completa, in modo che lo scambio monetario non si interrompa o non venga
rallentato troppo. L’ideale è costruire una produzione di energia da fonti rinnovabili e acquistarla
mediante Titan, poiché l’energia è alla base di ogni filiera di produzione, comprese tutte quelle di
attività immateriali. In una fase iniziale, lo scambio e l’emissione di Titan per i finanziamenti sarà
necessariamente parziale, poiché le imprese non potranno acquistare tutto quello che serve per la
loro attività utilizzando i Titan. Ma poiché è presumibile che la creazione di ricchezza sia molto
elevata, è anche presumibile che la percentuale di emissione di Titan sugli investimenti possa
raggiungere rapidamente una percentuale superiore al 50%. Tutti i membri della FAZ si impegnano
a prestare il proprio lavoro o cedere i propri beni accettando Titan in una percentuale almeno pari a
quella media di emissione di Titan sugli investimenti.

Un altro modo per creare una FAZ è quello di operare su un territorio per mezzo di un Municipio.
Il Municipio, a seguito dei tagli al bilancio decisi dal Governo, non ha i soldi per assicurare tutti i
servizi di prima. Poniamo che il taglio al bilancio sia stato del 30%. Il Municipio chiede all’impresa
che eroga il servizio pubblico di effettuarlo egualmente, come servizio gratuito, ricevendo in
cambio un certificato di solidarietà costituito dai Titan nella misura del 30% del totale.

Nel Municipio esistono catene di negozi che praticano sconti tra il 5 e il 20% agli iscritti. I
dipendenti che ricevono i Titan possono spenderli presso una di queste catene che accetteranno
i Titan almeno per il 30% ma anche fino al 50% del prezzo di listino, anche essi come
riconoscimento del valore di solidarietà dei Titan. Infatti il negoziante ha convenienza ad accettare
questa moneta perché con essa può effettuare a sua volta acquisti presso gli altri negozi del circuito.
Rispetto allo sconto puro, dove ha una perdita secca dell’importo dello sconto, con il Titan può
effettuare un acquisto e così la perdita scompare. E ogni volta che accetta di nuovo una moneta,
la sua perdita virtuale si riduce fino a diventare in pratica nulla. Oltretutto il negoziante può farsi
finanziare a tasso zero o utilizzare i Titan che accetta per pagare spese straordinarie come i costi
di ristrutturazione del negozio oppure pagare alcuni costi per i servizi del Municipio. Potrà anche
incrementare la propria attività poiché ci sarà più denaro in circolazione, mentre la crisi ha ridotto il
suo volume di affari ed avrà garantita una clientela che deriva dalla partecipazione al circuito.

Anche l’erogazione di un servizio pubblico è un investimento per il quale possono essere emessi
i Titan e in questo modo si ottiene la copertura di una struttura pubblica che altrimenti dovrebbe
ridurre i servizi che eroga.

In conclusione, la FAZ è il sistema più diretto per costruire una società fondata su comportamenti
solidali senza richiedere sacrifici e basandosi anzi, sull’interesse egoistico individuale. Costruirla
come un virus inoculato all’interno di un corpo malato di debito e interessi attivi che generano altro
debito, e che è presumibile che si moltiplichi proprio come un virus perché il corpo malato non ha
difese contro di esso.
Un’obiezione possibile a questo meccanismo è che, alla fin fine, esso non incide sulle motivazioni
che spingono gli uomini ad intraprendere una qualsiasi attività imprenditoriale, ovvero il desiderio
di guadagno. Insomma, la FAZ non uscirebbe dalla logica del capitalismo, poiché l’iniziativa
sarebbe sempre in mano ai privati e questi continuerebbero ad essere animati dal desiderio di
arricchirsi.
Una conseguenza è che un ambiente FAZ potrebbe portare ad un’esplosione di consumo che
sarebbe contraddittoria con il rispetto per l’ambiente e con una società solidale. In ogni caso la FAZ
non cambierebbe la logica egoistica e aggressiva della società umana.
Questa obiezione è sostanzialmente infondata. L’obiettivo di una società con il RdC è quello di
generare un’esplosione di creatività, poiché gli uomini sono fannulloni solo nella mente degli
schiavisti. Teniamo conto del fatto che questo genererebbe un’esplosione di “fruizione” piuttosto
che di consumo, poiché la maggior parte della produzione è di beni immateriali, e che anche alla
luce di questo fatto, appare essenziale svincolare la moneta da ogni materialità. Un’esplosione di
fruizione, tuttavia, rafforza la creatività e questo mi sembra un effetto particolarmente desiderabile.

Nella stessa logica, ritengo che l’iniziativa imprenditoriale debba essere libera: non riesco a pensare
che questa esplosione di creatività possa essere sottoposta al vaglio di un funzionario di Stato che
decide cosa debba essere mandato in produzione e cosa no. Da questo punto di vista, un’economia
pianificata appare davvero ridicola, riduttiva e in fin dei conti, un mero strumento di oppressione.

È probabile che in una prima fase la produzione sia animata essenzialmente dal desiderio di
guadagnare. D’altra parte la società e gli uomini attuali sono quelli che sono, e non è possibile
cambiare loro la testa se non tagliandogliela. Personalmente sono contrario in modo radicale ad
ogni provvedimento restrittivo e ad ogni divieto e imposizione. Tuttavia osservo che la FAZ genera
un ambiente in cui domina la creatività e che inoltre, il RdC libera gli uomini dall’ossessione del
dover fare soldi per sopravvivere.

Infine, il tasso negativo impedisce in buona misura l’accumulazione del denaro e spingerà le
persone a spendere i soldi per alimentare la propria capacità di fruizione e quindi la creatività. Alla
fine, lo stimolo principale sarà proprio la creatività ed il raggiungimento di obiettivi ambiziosi in
questo ambito. Con la stessa logica che anima il mondo dell’open source, immagino che le persone
saranno portate a collaborare per cercare gloria personale e non un denaro che vale solo come unità
di conto. Leggendola con Platone, possiamo dire che questa rappresenta il passaggio dalla società
dei ricchi a quella dei guerrieri. Che però non cercano la gloria in battaglia, ma nell’affermazione di
sé nella società.
Sarà un processo lungo e doloroso quello di togliere dalla testa della gente la divinità del denaro e la
sua funzione salvifica dell’anima. Ma alla fine, il tasso negativo ha essenzialmente questa funzione:
se il valore non sta più nelle cose ma nelle persone, che senso ha continuare a cercarlo fuori di sé?

La funzione di un modello sociale è quella di indirizzare la gente verso comportamenti socialmente
accettabili. La visione del capitalismo, nelle sue diverse forme e da ultimo come capitalismo
finanziario, ha generato un grande cambiamento, che tuttavia ha portato con sé una dimensione
umana inaccettabile e inadeguata.
Questo modello, conserva di quella visione gli elementi necessari, generando comportamenti che
restituiscono dignità ad ogni essere umano, e che soprattutto mettono al centro della competizione
sociale la ricerca dei valori in un ambiente di assoluta libertà. Credo che questo esito sia alla fine
inevitabile, nonostante la ostinata resistenza delle forme di potere nella mente umana.

E’ lo stesso funzionamento del sistema che ci porta inevitabilmente verso questo esito. A tale
proposito, faccio notare, per inciso, che i Titan rispetto alle monete correnti sono “moneta cattiva”
che per la legge di Gresham scaccia sempre quella buona dal mercato. La gente userà quindi i
Titan e accumulerà dollari e euro, senza rendersi conto che in questo modo cacciano una moneta di
potere nella trappola della liquidità, che per una moneta di debito è assolutamente mortale. Non è
esteticamente gradevole il fatto che perseguendo un proprio egoistico interesse la gente sia portata
inavvertitamente a tenere comportamenti solidali? E che questo comporti una trasformazione
radicale della società senza dover necessariamente tagliare la testa a qualcuno?
Alla fine il corpo malato deve soccombere, soffocato dalla sue stesse contraddizioni. In un grande
romanzo italiano, il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, Tancredi, uno dei protagonisti dice: “Se
vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi!”. Per cambiare realmente le cose è
necessario cambiare la sostanza e non la forma. Questa è l’ambizione della FAZ.