Brixton Pound, la sterlina di David Bowie per stabilizzare l’economia

di Eugenio Facci & Pietro Capella, Sole24ore – 11 dicembre 2013

Nel quartiere londinese di Brixton è già realtà: una moneta locale, con valore legale, complementare alla sterlina. Sono rigorosi studi economici a indicare il valore delle divise alternative, che sembrano rafforzare il tessuto di una città ma soprattutto che sterilizzano il sistema economico contro eccessivi alti e bassi. Anche grandi città come Amsterdam, Nantes e Bristol hanno sistemi equivalenti: le monete locali si stanno diffondendo in tutta Europa.

brixton

Incontro su moneta complementare a Fano

A Fano presso l’Emporio si è svolto un incontro, organizzato dall’Associazione Gerico e dall’Associazione Disoccupati, sul tema della moneta complementare.
La complessa tematica riguardante il sistema monetario in generale e la moneta complementare in particolare è stata illustrata dall’ Ing. Valentino De Santi, esperto della materia e ideatore di un software per la gestione di tale strumento e della indispensabile camera di compensazione ad esso collegata. De Santi è autore di un libro, sull’argomento trattato, che sarà pubblicato a breve scadenza.  L’evento è stato seguito da un folto pubblico che ha dato vita ad un articolato dibattito.

Peers Inc, l’azienda peer-to-peer

[ted id=1632 lang=it]

Dieci anni fa, Robin Chase fondò Zipcar negli Stati Uniti, divenuta ora la più grande società di car-sharing del mondo. Attualmente Robin sta analizzando il livello successivo al car-sharing: Buzzcar, una start-up francese che permette alla gente di noleggiare la propria auto ad altre persone. I dettagli sono affascinanti (come funziona l’assicurazione, esattamente?), e una visione più ampia (ciò che lei chiama Peers S.r.l.) mira ad una nuova definizione di proprietà e di imprenditorialità.

Creare il denaro dal nulla

Una descrizione sintetica di Domenico De Simone del meccanismo di generazione del denaro da parte del sistema bancario. L’intervento è tratto dall’intervista eseguita per il documentario: “A Baby in the Woods – Il sogno infranto di Ezra Pound”, del 2005.

Avoiding Economic Collapse: A Guide to Complementary Currencies

 

As the Cyprus fiasco focuses attention once again on the faltering Euro, the public is finally questioning the value of the money in their wallets and bank accounts. But as the issue of monetary reform gains currency amongst the public, a vast array of complementary currencies are already helping people facilitate transactions without the central bank administered fiat money. Find out more in this week’s GRTV Backgrounder on Global Research TV.

Avoiding Economic Collapse: A Guide to Complementary Currencies

 

As the Cyprus fiasco focuses attention once again on the faltering Euro, the public is finally questioning the value of the money in their wallets and bank accounts. But as the issue of monetary reform gains currency amongst the public, a vast array of complementary currencies are already helping people facilitate transactions without the central bank administered fiat money. Find out more in this week’s GRTV Backgrounder on Global Research TV.

Una civiltà modello open source

di Alessia Maccaferri (Sole24ore) 24 marzo 2013

Cosa te ne fai di un PhD in Energia da fusione se non sai fare nulla di concreto? Così è partita la piccola rivoluzione di Marcin Jakubowski. Come ha raccontato a Ted Talks, il ragazzo americano di origine polacca ha acquistato un trattore in Missouri e si è messo a coltivare la terra. Ma presto si è accorto che i mezzi appropriati per fare una fattoria sostenibile, come aveva in mente lui, non esistevano. Il suo trattore, per esempio, lo lasciava spesso a piedi e lui non riusciva a ripararlo da solo. Così si è messo a costruire macchine molto robuste, modulari, efficienti, low-cost, fatte di materiali provenienti dalla zona. Le ha testate e ha pubblicato online i modelli 3D, gli schemi, i video con le istruzioni tecniche e i preventivi. In poco tempo migliaia di persone, da ogni parte del mondo, hanno voluto conoscere la sua Open Source Ecology, dove si intrecciano il fenomeno del Do-it-yourself, la sostenibilità ambientale e la redistribuzione dei mezzi di produzione.

Nel 2010 lui – che si definisce agricoltore e tecnologo – ha lanciato Global Village Construction Set, finito tra le migliori invenzioni del 2012, secondo «Time». Si tratta di un kit di costruzione, fatto di 50 macchine industriali che consentano la creazione di una civilizzazione su piccola scala. Dal trattore alla mietitrice, dal forno all’auto, tutti i progetti nascono in open source, con la partecipazione di persone da ogni parte del mondo. Le macchine vengono testate in Missouri e poi chiunque può scaricare le istruzioni per rifarsi la macchina da sé. Il costo è otto-dieci volte inferiore a quelle in commercio.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=GUzaCqDhXOw]

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=uc_acpVNUUk]

[vimeo 16106427 w=4250&h=344]

[ted id=1122 lang=it]

Delle 50 macchine previste 25 sono già state realizzate. Un trattore può essere costruito in sei giorni, mentre in un solo giorno si possono piantare un centinaio di alberi o si possono pressare cinquemila mattoni. Ci hanno creduto in tanti al punto che a ottobre 2011 una campagna fondi su Kickstarter ha raccolto 63mila dollari e anche Shuttleworth Foundation ha finanziato il progetto.

Il presupposto teorico, sostiene Jakubowski, è che «l’hardware possa cambiare la vita delle persone in modo tangibile» e «se si abbassano le barriere alla coltivazione, costruzione e produzione si può liberare un grande potenziale umano». Non solo nei Paesi in via di sviluppo, ma al Gvcs guardano con interesse anche agricoltori, costruttori e imprenditori americani.

E anche in Italia c’è un folto gruppo di appassionati, stimolati dall’associazione Isees (Iniziativa per lo sviluppo ecologico, economico e sociale) che promuove il progetto Gvcs. E da un garage a Padova sta per nascere la prima impresa, Bottega 21, che vuole mettere sul mercato la Ceb Press, la Compressed Earth Block Press, una pressa che consente di fare in due giorni diecimila mattoni, sufficienti per costruire una casa di cento metri quadrati ecosostenibile. Non solo per l’origine dei materiali ma perché consente di produrre in loco senza costi per l’ambiente. Ma non tutto va liscio. «Se vogliamo rendere commerciabili queste macchine dobbiamo, in Europa, confrontarci con la marcatura Ce – spiega Jacopo Amistani, laureando in sociologia, che si autodefinisce “smanettone” – e questo rende le cose molto complicate dal punto di vista burocratico».

Insieme ad Alvise Antonio Giacon, laureato in Diplomazia, e a Damiano Dalla Lana, designer, lui vuole ideare altre macchine, per esempio per la lavorazione della canapa, attività che finora si dimostra essere improduttiva. L’obiettivo è creare macchine efficienti e poco costose per mietere e decorticare la canapa sui campi, in modo da ricavarne olii alimentari, cellulosa, legno per la bioedilizia. «Con queste macchine potremmo ridare nelle mani del contadino la possibilità di lavorare questa risorsa così preziosa», spiega Amistani. Non solo. «Vogliamo dimostrare che l’imprenditoria veneta – conclude Amistani, che parlerà a Tedx a Ginevra il 17 aprile – sta rialzando la testa, con orgoglio». Come nel Nord-Est di cinquant’anni fa si riparte dal garage. E, come nel Missouri di oggi, si costruisce un’economia con un senso nuovo.

Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2013-03-22/civilta-modello-open-source-200855.shtml

Come funziona il Sardex

Nel 2010 nasce a Serramanna (CA) ad opera di tre amici trentenni una srl che vuole riproporre il circuito di credito commerciale svizzero WIR nell’isola sarda, una forma di mutuo credito tra PMI. Ad oggi (2013) sono circa un migliaio le imprese che si scambiano beni e servizi in crediti Sardex, con una previsione di transato per il 2013 superiore ai 12 milioni di €.