Le monete locali nelle società mutualistiche

Lorenzo Guadagnucci nella presentazione del suo libro “Il Nuovo Mutualismo” a Massa e Cozzile (Pt) il 23 maggio 2010, spiega la forza dell’adozione di una moneta locale nelle societa mutualistiche sudamericane, attraverso l’esempio italiano dell’Ecoaspromonte: “Le critiche radicali allo sviluppo non spostano di un millimetro i rapporti di forza, le relazioni sociali e il meccanismo di accumulazione capitalistico, se insieme al rifiuto non fioriscono e crescono iniziative concrete, alternative credibili e percorribili non da un elite, ma da una parte rilevante della popolazione”.

La transizione agroalimentare

L’approvigionamento alimentare nell’attuale mondo globalizzato si basa su una dipendenza totale e pericolosa dall’energia di origine fossile e dai derivati petrolchimici di varia natura. E’ necessario che vengano introdotti al più presto nuovi modelli di produzione e distribuzione del cibo in previsione della minore disponibilità di combustibili e risorse petrolifere alla quale andremo inevitabilmente incontro in futuro.

Dovremo utilizzare meno energia e la frazione rimanente dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili. E’ opportuno intraprendere questa transizione in modo che sia programmata e graduale, ma nello stesso tempo il più rapida possibile. Non pianificare questo passaggio per tempo significa dover affrontare, prima o poi, una caotica situazione di scarsità diffusa di cibo dalle conseguenze drammatiche ed imprevedibili.

Fortunatamente nel mondo occidentale si assiste da qualche decennio ad un minore impiego di energia in agricoltura dovuto ad un ridotto uso di fertilizzanti ed antiparassitari. Attualmente sono in forte espansione le aziende biologiche, i mercati contadini e le cooperative di piccoli agricoltori; sempre più persone oggi si pongono il problema della provenienza del loro cibo.

Questi rappresentano i primi passi, ma rimane ancora molto da fare. Il nuovo modello agricolo avrà bisogno di un maggior numero di contadini, di fattorie più piccole e diversificate, di minori processi di trasformazione ed impacchettamento del cibo che dovrà essere prodotto, trasportato e consumato in un ambito prevalentemente locale. Ogni livello della società, le amministrazioni locali ed il governo, le aziende del settore, le comunità dei cittadini ed il singolo individuo, in tutti i paesi del mondo, dovranno essere coinvolti in questo processo di transizione. Solo con la consapevolezza e la collaborazione di queste quattro componenti della società sarà infatti possibile realizzare questo passaggio epocale ad un sistema agroalimentare indipendente dai combustibili fossili.

A questo scopo è stata preparata da un gruppo di traduttori volontari, appartenenti a varie organizzazioni attive nel nostro paese, la versione in lingua italiana di “Food and farming transition” un documento programmatico contenente le informazioni e le linee guida da conoscere, che è stato recentemente pubblicato dal Post Carbon Institute. Qui potete leggerlo in italiano.

Traduzione, revisione ed immagini in lingua italiana a cura di: Stefania Bottacin (Transition Italia)
Deborah Rim Moiso (Transition Italia), Dario Tamburrano (ASPO-Italia), Fabio Addari (Circolo MDF-Roma)

La Transizione Agroalimentare Verso Un Modello Indipendente Dai Combustibii Fossili