Crash Course. Perchè siamo in crisi?

Il Crash Course cerca di farvi capire la natura di alcune sfide e rischi estremamente gravi per la nostra economia e la sua futura prosperita’. Il Crash Course cerca di darvi una conoscenza di base dell’economia in modo che possiate capire meglio i rischi che stiamo correndo. E’ stato ideato da Chris Martenson, cittadino statunitense laureato in Scienze Americane alla Duke University di Durham, North Carolina, ed ha riscosso un notevole successo nella sua versione originale in inglese. La conoscenza del Crash Course è stata suggerita come importante per i partecipanti al movimento delle Transition Towns da Rob Hopkins il fondatore del movimento (http://transitionculture.org/2009/01/28/the-crash-course-es­sential-viewing/). Su http://www.chrismartenson.com si trova, oltre ad altre informazioni, il Crash Course completo in inglese, francese, spagnolo.

Cliccando sull’immagine, verrete inviati alla pagina del corso su un canale Youtube, che contiene trentuno video della durata da due a quindici minuti.  Alcune sezioni sono state divise in due parti a causa del limite per il nostro canale di max 15 minuti a video. Ci vogliono un totale di 4 ore e 15 minuti per guardare tutte e 30 le sezioni ma ne vale la pena. I video caricati in questa versione sono stati rallentati rispetto all’originale per facilitare la lettura dei sottotitoli e la comprensione dei concetti. Quello che vedrete e’ la versione molto condensata di un seminario che sta facendo da circa 4 anni e nel quale presenta informazioni per la durata di circa 6/8 ore.

Ecco quello che scrive l’autore del Crash Course:

“Salve, il mio nome e’ Chris Martenson e saro’ il conduttore di questa presentazione. Il Crash Course integra temi diversi ed apparentemente scollegati in una unica storia. Discuteremo di Economia, Energia ed Ambiente, perche’ e’ dove questi campi si sovrappongono e si intersecano che la storia piu’ importante di ogni generazione sara’ raccontata.

Dopo aver sentito questo presentazione guarderete e penserete all’economia in una maniera completamente nuova. Vi daro’ un struttura che vi permettera’ di capire quello che per molte persone e’ una materia molto difficile da capire.

Mi ci sono voluti parecchi anni per raccogliere le informazioni presenti in questo corso e svilupparle in questa storia cosi’ densa. Vi devo avvisare che non sara’ facile per alcuni di voi. Lo so per aver visto le reazioni di numerosi ascoltatori in questi anni. Parleremo di grandi cambiamenti che sono effettivamente difficili da capire. Cerchero’ di farvi cambiare idea. Mettero’ in discussione alcune delle vostre convinzioni piu’ profonde e cerchero’ di convincervi che e’ giunta l’ora di imparare, fare attenzione ed agire.

Vi raccomando di seguire il Crash Course dall’inizio alla fine almeno una volta ed in seguito di ripassarlo, se necessario. In ogni momento potete accelerare il video utilizzando il cursore qui in basso o potete saltare da una diapositiva all’altra cliccando sui numeri in alto. Con il vostro aiuto ed i vostri commenti miglioreremo questa presentazione. Se notate qualche errore, o qualcosa che puo’ essere migliorata fatemelo sapere.

Una parte di questo materiale puo’ essere mia originale, ma la maggior parte deriva dal lavoro di altri che io ho solo messo insieme. Questa presentazione dovrebbe essere considerata come un lavoro di interesse per chiunque ed in ogni luogo. Vorrei che seguiste il Crash Course al vostro ritmo. Mi interessa moltissimo che riceviate e capiate questo materiale.”

Il Paradigma dell’Open Source Ecology

di Marcin Jakubowski, Ph.D., 24 dicembre 2011

parte del regalo di Natale della OSE per il mondo del 2011

Introduzione

L’Ecologia Open Source è un Paradigma, è l’idea che l’economia open source è una via per la prosperità umana in armonia con i sistemi naturali di supporto vitale.

Ecologia Open Source (OSE) è un movimento per creare l’economia open source (OSE). Il movimento è composto da centinaia di imprenditori, produttori, ingegneri, responsabili e sostenitori in tutto il mondo – che credono nel potere della apertura e della trasparenza- che condividono l’ apertura etica. ecologia nel nome si riferisce alla interazione con gli ecosistemi naturali e umani – l’impatto ambientale, i sistemi sociali e tecnologici – come essi interagiscono insieme secondo il principio di aperto (OPEN). Leggere una descrizione del concetto OSE come è stato formulato inizialmente nel 2003 (vedi appendice sotto). Da allora, il concetto si è evoluto in una piattaforma per la creazione di imprese distribuite, di economie decentralizzate e diffuse, come una solida base per una sana economia – una terza opzione economica oltre il capitalismo o socialismo. Il paradigma economia distributiva ruota attorno alla produzione resa efficiente grazie alla pratica di “accesso aperto” (open source) come un mezzo per trascendere la scarsità artificiale di materiali e risorse. Il paradigma utilizza strumenti ad accesso aperto (open source) e le tecniche per la produzione di civiltà avanzata – scatenando la potenza dell’uso responsabile della tecnologia.

Il principale progetto in corso di OSE è il Global Village Construction Set – una serie di 50 macchine industriali che permettono la creazione di una civiltà su piccola scala con i comfort moderni.

Missione di OSE

La missione di Ecologia Open Source è quello di creare un’economia open source – un’economia in grado di ottimizzare la produzione e la distribuzione, fornendo al contempo la rigenerazione ambientale e giustizia sociale .

Panoramica del paradigma OSE

La spina dorsale di Ecologia Open Source è un accesso aperto alle informazioni economicamente significativo – progetti di prodotti, tecniche, materiali didattici e rapido per raggiungere questo obiettivo. Sviluppo collaborativo, 24 / 7 in tutto il mondo, porta a modelli migliori pratiche – accessibile pubblicamente su Internet. Quando la produttività economica è scatenata come tale, vi è un effetto diretto sul benessere della comunità. Come risultato di abbassare le barriere all’ingresso, ogni comunità può aumentare la gamma di prodotti e servizi che essa può fornire. Collaborazione globale in prodotti aperti e progettazione di processo porta alla best practice di essere comunemente disponibili. Questo si oppone al paradigma dominante di oggi – in cui alcune aziende che hanno i prodotti migliori o controllo monopolistico, e per definizione, il resto è mediocre. Aprire lo sviluppo economico ha il potenziale per aumentare la barra sulla qualità dei prodotti per l’economia produttiva – in contrasto con l’applicazione della mediocrità attraverso protezionismo e del monopolio.

Tutta la ricchezza viene dalla natura – rocce, piante, sole e acqua. Questi si trovano ubiquitariamente. Eppure, la presenza di risorse strategiche risultati nei conflitti sulla loro appropriazione. “Ehi, questo è il mio olio sotto la terra.” Tecnologia open source potrà risolvere questo problema – via Principi di sostituibilità. Ci sono molte vie per la produzione di qualsiasi prodotto o servizio di rilevanza economica. Resilienza delle comunità dipende da una varietà di opzioni. Il libero accesso alla tecnologia diventa banale, ogni comunità può aumentare il suo livello di produttività e delle tecnologie appropriate – al punto che può sostituire qualsiasi materiale strategico con opzioni locali – senza alcuna riduzione del tenore di vita – oltre a contribuire positivamente alla pace globale.

Trasparenza del rapporto tra tecnologia e natura significa che le persone cominciano a rispettare la natura. Questo accade quando le persone cominciano a rispettare il loro benessere viene dalla natura. Questa trasparenza è facilitata quando le attività economicamente produttiva avvenire il più vicino alla comunità il più possibile – non lontano dagli occhi, lontano dal cuore in località remote. Questo è vero responsabilità ambientale – come si tende a non distruggere il proprio ambiente. Quindi, c’è una connessione diretta tra la trasparenza della produzione alla rigenerazione naturale – come le persone cominciano a fare delle scelte di produzione del suono più – attraverso la comprensione della connessione della produzione con la terra. Ciò significa che l’industria non deve più avvenire sotto forma di terre desolate tossici – ma invece – l’eco-industria, a misura d’uomo – soddisfare le esigenze delle persone, non le industrie centralizzata in competizione per il dominio del mondo.

Così, la tecnologia e l’alfabetizzazione tecnologica sono un modo per riconnettersi con la natura – non per distruggerla.

Quanto sopra dipende aumentando la densità di know-how e tecnologia in ogni comunità – che deriva dal paradigma aperta – informazione aperta, comunicazione aperta, tutto aperto. Il limite di densità ottimale di know-how produttivo è il punto che ogni comunità è in grado di produrre l’intera gamma di risorse essenziali necessari per esistere, crescere e prosperare. Questo non vuol dire che il commercio non dovrebbe accadere – ma per la stabilità della comunità – il commercio dovrebbe essere evitato in prodotti essenziali che la comunità ha bisogno. Per quanto una comunità vorrebbe altrimenti – quando sono immessi in una condizione di scarsità – la razionalità va fuori dalla finestra e la gente inizia ad uccidersi a vicenda.

Per la prima volta nella storia – abbiamo la possibilità di fare altrimenti. Unleashed accesso alle informazioni e la tecnologia – come è avvalsa per l’età del computer – significa che eventuali conflitti connessi alla carenza di materiale può diventare un ricordo del passato. Questo include conflitti di risorse, la povertà, la sovrappopolazione, e anche la burocrazia – come burocrazia non è molto più di un meccanismo di gestione delle risorse scarse. Inoltre, i costi di regolamentazione sono ridotti al minimo attraverso la trasparenza tecnologica – come un popolo tecnologicamente alfabetizzati del mondo open source diventa sempre più responsabile delle sue azioni.

Questo non è un caso di conflitto tra ricchi e poveri, la città o il paese, i mondi prima o terza – è un caso in cui il libero accesso alle informazioni aiuta tutti. Come barriere all’entrata sono abbassati, sconvolgimento sociale è ridotta al minimo. Poiché la produzione rimane alta – e aumenta a causa della eliminazione dei rifiuti competitivo – prosperità non possono che aumentare.

Si tratta di un cambiamento di paradigma. Che è il cuore di Ecologia Open Source.

Questo non riguarda in continua evoluzione come esseri umani – al progresso culturale e scientifico – o saggezza che ci impedisce di tornare alla pazzia. Ecologia Open Source stabilisce solo un punto di partenza e fondamento – da cui evoluzione diventa possibile.

Aperto (OPEN)

Sosteniamo il tutto aperto . Vedere le nozioni di aperto presso la – Fondazione Shuttleworth

Economia ed Ecologia

Enterprise distributiva Open Enterprise – La caratteristica distintiva di questo paradigma è un focus sulle imprese distributive – pubblicazione aperta del design dei prodotti, non solo, ma anche di modelli di open enterprise in modo che altri possano replicare le best practices. C’è un rapporto diretto tra design aperto e abbassamento delle barriere all’ingresso. Imprese produttive costituisce la spina dorsale per le infrastrutture comunità ‘e la loro prosperità. Accesso aperto alle alte densità senza precedenti di informazioni produttivo significa prosperità economica – e vince tutti.

L’economia open source è un sistema economico caratterizzato da un accesso aperto a progetti best-practice e tecniche per la produzione di prodotti economicamente significative e servizi. Una caratteristica dell’economia del settore open source è 2.0 – o diffusi, produzione flessibile – dove l’accesso ad una down-caricabile repository del progetto open source alimenta locali, strutture polivalenti fabbricazione digitale. Queste strutture – o microfabbriche potenti – in grado di produrre qualsiasi cosa che una comunità avranno bisogno – alimentari locali, l’energia, gli alloggi, o le automobili. Questo è distinto da impianti di produzione centralizzata che esistono oggi.

Un’economia open source produce disegni di collaborazione a livello globale, con i cicli di sviluppo 24 / 7 in tutto il mondo. Quando un numero sufficiente di soggetti interessati partecipare a un processo di sviluppo, è una questione di tempo prima che il ciclo di sviluppo produce i migliori progetti – e questi progetti si evolvono continuamente.

Integrato ad una Open Economy o Economia Aperta favorisce un rapido apprendimento (IP aperto) e bassa capitalizzazione (prodotti open source) – vale a dire, ridurre le barriere all’ingresso.. Ridurre gli ostacoli all’entrata indicare che un singolo agente economico può avere una gamma più ampia di produttività, quindi più resistenza da shock economici. Nel limite della estrema diversità da parte dei produttori, ogni comunità può raggiungere un’economia completo. Se l’evoluzione del prodotto comporta tecniche avanzate per la sostituzione dei materiali, ogni comunità può raggiungere una completa economia basata sulle risorse locali . Questa è la soluzione ai conflitti di risorse. Questa è la stabilità di fronte a sconvolgimenti economici globali.

La fine della scarsità artificiale di materiale – la scarsità di materiale artificiale può essere definita come la condizione in cui – in abbondanza assoluta delle risorse – cioè rocce, piante, acqua e luce del sole – la distribuzione per l’uomo è drasticamente irregolare. Riduzione delle barriere all’ingresso aiuta a distribuire la produzione più ampia. Ottimizzazione del prodotto, dallo sviluppo aperto include l’ottimizzazione per l’una tantum del consumo. Design vita (vale a dire, minori costi di manutenzione), combinato con alta produttività e basse barriere all’ingresso – indica che l’abbondanza materiale può essere la condizione generale umana. Questa è una soluzione alla povertà.

La trasparenza nell’uso delle risorse e feedback – Apprendimento rapido per l’economia open source aiuta le persone a guadagnare calcolo e di alfabetizzazione tecnologica. Alfabetizzazione tecnologica promuove la comprensione della produzione – e, in particolare, il rapporto tra risorse naturali e popolazione umana. L’utilizzo delle risorse locali favorisce un alto livello di cicli di feedback risorsa – come lo stato dell’ambiente locale è facilmente osservabile. Tale trasparenza nell’uso delle risorse è la soluzione alla sovrappopolazione in una razionale (materialmente abbondanti) della società.

Riduzione dei costi

Attraverso l’eliminazione dei rifiuti competitivo, il costo di acquisto o di realizzazione di prodotti open source si riduce notevolmente.

Competitività con Globalizzazione – Quando le barriere di accesso IP vengono eliminati per l’economia open source, il costo di produzione è ridotto a capitalizzazione produzione e del lavoro. Il costo di produzione di capitalizzazione, sotto l’ipotesi di fabbricazione assistita da automazione flessibile – va a zero nello scenario della comunità supportato produzione (si pensi Open Lab Fab Fonte in ogni comunità). In un’economia aperta di etica DIY e capacità locali e trasparenza – il costo del lavoro scende – come l’utente può anche imparare ad essere il produttore. Nel limite di etica DIY, questo costo, definito come costo del lavoro esterno – va a zero – e viene sostituito dal proprio tempo. Inoltre, nel limite della vita-progettazione dei prodotti, il tempo necessario per la produzione è ridotta al minimo, la produzione deve avvenire solo una volta. Così, la competitività con la globalizzazione si ottiene da barriere di accesso zero e abilità locali, e locale, capitale sociale – un diverso paradigma.

Ecologia

Eliminazione della frattura Natura-Tecnologia – La Tecnologia davvero non è in contrasto con la natura. Abbiamo una scelta di produrre tecnologia in un modo ecologicamente corretto. Per quasi tutti i processi dannosi e inquinanti industriali, un’alternativa pulita può essere trovato. Biomimicry ci mostra la via per fare questo in molti casi. Inoltre, la tecnologia veramente suono dovrebbe portarci più vicini alla natura – cioè, se ci rendiamo conto che la natura fornisce tutte le ricchezze materiali, siamo inclini a prendersi cura della natura. Questo è un caso per educare i generici – non tecnologi o ambientalisti – le persone che capiscono la tecnologia profondamente al punto che rispettano la natura – e le persone che conoscono l’ambiente profondamente al punto che essi hanno la tecnologia rispetto. Alfabetizzazione tecnologica è facilitato dalla introduzione di una vera educazione tecnica, in contrapposizione alle forze di marketing standard del settore.

Ecologia dello sviluppo prodotto – Nel mainstream, il designer non è il disegnatore, il relatore non è l’ingegnere, l’ingegnere non è il costruttore, il costruttore non è l’utente, e l’utente non è il riparatore. Mentre si è propagandato come l’apice di specializzazione, questa introduce una mancanza di responsabilità tra tutti questi passaggi, e product design, pertanto, inferiore se considerato dai fattori umani ergonomico, il servizio prodotto, le questioni ambientali, o problemi di distribuzione della ricchezza. Progetto open source affronta questo, in quanto è la progettazione da parte del popolo, per la gente – ed è infinitamente personalizzabile.

Rigenerazione ambientale – C’è un legame diretto tra la tecnologia open source e l’integrità ambientale. Tecnologia aperta implica tecnologia ottimale – e una parte di ottimizzazione è l’ottimizzazione per il rispetto dell’ambiente. Così, il trend di degrado ambientale può essere invertito per la rigenerazione.

 Appendice – Sito Legacy per OSE

Questo è il sito eredità di Ecologia Open Source a partire dal 2005. Archiviato il 10 febbraio 2005, vedere Missione a http://web.archive.org/web/20050210084651/http://sourceopen.org/

La nostra missione

da Marcin Jakubowski , 11.30.03

  • Che cosa è l’Open Source?

Open Source si riferisce al modello di fornitura di beni e servizi che include la possibilità di partecipazione per l’utente finale nella produzione di questi beni e servizi. Questo concetto è già stato dimostrato in Linux, il sistema open source di calcolo. Con Linux, un gran numero di sviluppatori di software hanno contribuito a creare una valida alternativa al sistema operativo proprietario del computer Windows. Molte persone possono facilmente vedere i vantaggi, tutto il software Linux è gratuito. Si prega di leggere questi articoli sul concetto di software Open Source e le sue implicazioni per il cambiamento di business .

  •  Che cosa è Economia Open Source?

La nostra missione è quella di estendere il modello Open Source a disposizione tutti i beni e servizi-Open Economia Source. Questo significa aprire l’accesso alle informazioni e la tecnologia che consente un diverso sistema economico da realizzare, uno basato sull’integrazione di ecologia naturale, l’ecologia sociale, e l’ecologia industriale. Questo sistema economico è basato su Open Access, sulla base di informazioni largamente accessibili e di accesso associato ad produttivo capitale distribuiti nelle mani di un numero maggiore di persone. Leggi un esempio ispiratore di tale modello economico attualmente in fase di messa in pratica rispetto alla produzione di veicoli . Noi crediamo che un altamente distribuita, modello sempre più partecipativo di produzione è il cuore di una società democratica, in cui ha sede la stabilità naturalmente dal saldo delle attività umane con estrazione sostenibile delle risorse naturali. Questo è l’opposto del mainstream attuale delle economie centralizzate, che hanno una strutturalmente incorporato tendenza di sovrapproduzione.

  •  Che cosa è l’ecologia Open Source?

Deriviamo il nome della nostra organizzazione da un concetto che si riferisce all’integrazione del patrimonio naturale, sociale e industriale ecologie-Open Source Ecology-obiettivo di economia sostenibile e rigenerativa. Siamo convinti che la possibilità di una vita di qualità esiste, dove i bisogni umani sono garantiti per il mondo intero popolazione fino a quando ci poniamo domande di base su quali strutture sociali e le attività produttive sono veramente adeguate per soddisfare i bisogni umani per tutti. Alla fine della giornata, l’obiettivo è quello di liberare il nostro tempo di impegnarsi in esattamente ciò che ciascuno di noi vuole fare, invece di quello che dobbiamo fare per sopravvivere. Tutti hanno il potenziale per prosperare. Oggi, una percentuale sempre più piccola della popolazione mondiale si trova in questa posizione.

Fonte: http://opensourceecology.org/wiki/Open_Source_Ecology_Paradigm

M-banking

 

Quando feci il post sull’ M2M (che ha avuto un seguito che non mi aspettavo) e’ nata una discussione sulla possibilita’ degli operatori mobili di fare il lavoro delle banche. Tali tecnologie esistono, anche se non in Italia, e vorrei citare un esempio (non per fare pubblicita’, e’ solo l’unico che mi e’ noto perche’ usa sistemi che contribuisco a far funzionare) , che non solo ha avuto “un certo successo” ma costituisce materia di studio accademica nel mondo finance.

 

Tutto nasce quanto un operatore telefonico europeo , Vodafone,  decide di creare un servizio di m-banking ed m-finance usando il proprio affiliato in Kenya, SafariCom. Il servizio si chiama m-Pesa, dal nome che i soldi hanno in swahili (mi dicono, ma non ne sono certo. Chi parla lo swahili e’ pregato di confermare o smentire. Sarannno migliaia, su questo blog. Chi non conosce lo swahili, oggigiorno?).

 

 

Inizialmente il servizio e’ nato per agire al posto dei “money transfer”: il vantaggio di questo servizio e’ che l’immigrato in Europa puo’ mandare soldi usando la ricarica della propria SIM , che puo’ farlo ad ogni ora e con un costo basso (i normali money transfer si prendono anche l’ 8%) , e che dall’altro lato l’ “agente” non ha bisogno di un ufficio con una connessione di rete ad un mainframe , ma gli basta uno smartphone per controllare la transazione e fornire le piccole transazioni di denaro.

 

 

Insomma, il nostro immigrato manda 50 sacchi oggi, 50 sacchi domani, e cosi’ via. Dall’altro capo, fare l’agente e’ molto semplice, piu’ che fondare una filiale bancaria o aprire un money transfer: basta registrarsi , dare la propria posizione e avere uno smartphone.

 

 

Il servizio nacque per il Kenya, poi si diffuse in Tanzania, oggi sta aprendo in Afghanistan e ci sono gli studi di capacita’ per l’ India.

 

 

Di per se’ sembrava che il servizio dovesse essere semplicemente un sistema innovativo di money transfer Machine to Machine . Cosi’ era disegnato e cosi’ e’ stato: o meglio, cosi’ e’ stato dal punto di vista europeo , nel senso che la rete europea ha visto partire semplicemente un tot di soldi, come previsto.

 

 

La cosa imprevista e’ stata l’effetto che il sistema ha avuto sulle zone rurali: [hanno iniziato a nascere i case Study].

 

 

 

 

 

Cosa e’ successo? Perche’ un simile impatto? E’ successo che in questi paesi le carte di credito erano poco diffuse perche’ non e’ mai stato posato il cavo necessario a farle funzionare.

 

 

Il vero problema non e’ stato che la transazione economica sia possibile anche nelle zone rurali dove il money transfer non funziona. Il problema e’ stato che ad un certo punto ha iniziato a sostituire il sistema bancario nazionale per tutte le zone extraurbane, e ha iniziato a dilagare nelle nazioni circostanti.

 

 

La fantasia africana ha fatto il resto: esistono agenti che voi chiamate e vi raggiungono col motorino, esistono negozi che si fanno pagare in m-Pesa, e l’impatto sull’economia e’ stato cosi’ devastante che sta trasformando le societa’ locali trasformando l’economia.

 

 

C’e’ davvero troppo da dire sugli effetti che questo sistema ha sulla popolazione: c’e’ da dire che in Africa il microcommercio persona-a-persona e’ diffusissimo, significa che la gente va in piazza a comprare e vendere direttamente dalle persone che conosce, (1) e questo ha moltiplicato a dismisura il numero di agenti.

 

 

Attorno ad m-pesa e’ nato poi tutto un universo di applicazioni puramente africane, come mpesapal, l’equivalente di paypal, e i negozi anche nelle zone rurali stanno iniziando ad accettare quasi esclusivamente mpesa. (questo e’ dovuto anche al tasso di criminalita’, BTW).

 

 

Ora, la cosa e’ paradossale per coloro che predicano il microcredito, il microcommercio e il microfinance come alternative alle “malvagie multinazionali”, dal momento che e’ stata proprio una “malvagia multinazionale” del mondo telco ad inventare l’unico modello funzionante capace di avere un REALE impatto sulla macroeconomia nazionale. Intendo dire (se leggete i paper lo vedrete) che le economie di quei paesi stanno DAVVERO crescendo per via di m-Pesa.  Esiste addirittura una categoria di persone dette “m-pesa techenterprenuers” .

 

 

Evidentemente, qualcuno degli ideologi del microcredito e della microfinanza e del “baratto” dovra’ farsi una ragione del fatto che le l’economia che sognano (oddio, in alcuni paesi africani e’ gia’ realta’ da anni) si realizza tramite alcune malvagie multinazionali , dette telco.

 

 

Non voglio dirvi che genere di impatto questo ha avuto sui datacenter, che erano dimensionati per numeri piu’ piccoli e si stanno trovando a gestire il 60% delle transazioni “bancarie” di quattro o cinque nazioni. Certo, sono nazioni che hanno il PIL di una provincia del nord italia, ma se leggete le cifre vi accorgerete che non si scherza.

 

 

Se considerate che si stanno facendo calcoli di capacita’ per mandarlo online in India (posso dirlo qui, e’ un fatto pubblico) , capite subito che presto ci saranno ANCHE i numeri grandi. MOLTO grandi.

 

 

Qual’e’ il vantaggio di questo sistema: lo avrete capito. L’intermediario e’ invisibile. Ovviamente c’e’ un intermediario, ma non ha una faccia. Non dovete andare ad uno sportello, tenere aperto un conto, avere rapporti con un ente invasivo come una banca. No, avete semplicemente il vostro cellulare, ed ogni tanto vi arriva un SMS(2) cosi’:

 

 

Graphic: Christine Daniloff , ®MIT Press.

 

 

 

Ho scelto questa foto perche’ e’ esemplificativa del fatto che basti un cellulare “legacy”, cioe’ una roba che supporta appena il GSM , per far funzionare il servizio. In pratica, con un cellulare e una SIM avete anche il conto corrente in banca, un sistema di pagamento peer-to-peer , UNA CARTA DI CREDITO. Ad un costo bassissimo, cosi’ basso che e’ possibile fare decine di trasferimenti al giorno avendo le spese che un tempo i migranti avevano per inviare una sola tranche di soldi alla famiglia.

 

 

 

Adesso andiamo al punto: voi mi avete detto tempo fa che i  pagamenti via cellulare sono “inevitabili ” e che arriveranno presto. Ora, a prescindere dal fatto che sono gia’ “arrivati” e sono una realta’, la mia domanda e’:

 

 

questa roba ha letteralmente cancellato e sostituito il sistema del credito in quattro paesi africani. Le banche ormai si occupano solo dei pochi ricchi del luogo. I bamcomat sono scomparsi, sostituiti da questi “agenti” che sfrecciano in scooter con lo smartphone e un fascetto di banconote in tasca, capaci di prendere contanti e metterli sul vostro conto oppure di cambiare l’ m-Pesa in contanti (se ancora trovate qualcuno che non li accetti e vuole il cash). Per legge, in questi paesi si e’ deciso che qualsiasi altro sistema analogo debba essere interoperabile, temendo gli impatti sul PIL di una frammentazione del mercato.

 

 

Allora, signori, siamo onesti:

 

 

pensate davvero che le banche europee ed americane accetteranno di essere cancellate da simili sistemi? Certo lo saranno prima o poi, ma davvero pensate che non combatteranno una lunga ed estenuante guerra per fermare questo genere di cose?

 

Andate sui siti del MIT dove si stimano i cash flow di questa roba, e confrontateli col PIL di queste nazioni. Sono arrivati a gestire il 38% del PIL nazionale. Che non e’ enorme, ma ci sono milioni e milioni di persone che dipendono da questa tecnologia. Questi milioni di persone -di solito poveri- non avrebbero mai avuto accesso ad un conto corrente.

 

 

m-Pesa non e’ un vero conto corrente, nel senso che non paga interessi e non consente lo scoperto. Del resto, ha spese bassissime per le operazioni e non necessita di particolari rapporti con uno sportello. Si comporta piu’ come una carta di credito prepagata,  devo dire.

 

 

In ogni caso, tant’e’: poniamoci una domanda. Le banche italiane ed europee secondo voi si lascierebbero sfuggire il 38% delle transazioni economiche?

 

 

Guardate il caso di Amazon: non appena e’ arrivata in Italia, la corporazione dei librai ha fatto approvare una legge che vieta grandi sconti sui prezzi di copertina. Con un rischio simile , secondo voi lascieranno passare un sistema del genere? Le banche SANNO che cosa sta succedendo in quei paesi, ricordate? I giornali italiani NON ne parlano, ma le banche SANNO. Sanno benissimo che non sopravviverebbero, almeno non nella forma attuale.

 

 

Cosi’, non sono ottimista a riguardo, quanto lo siete voi. Sono ottimista perche’ ho sempre pensato che la soluzione ai problemi di fame sia lo sviluppo, e non merda come la “decrescita”, e credo che lo sviluppo tecnologico possa dare risposte importanti, e non solo l’ oroscopo erotico via MMS.

 

 

Ci sono pero’ due domande interessanti che lascio a voi:

 

 

  1. Essere i paesi “finanziariamente piu’ avanzati” sembra essere uno svantaggio. Queste nuove tecnologie, dalla potenzialita’ immensa, si diffondono in paesi dove non ci sono vecchi sistemi finanziari a frenarne lo sviluppo per difendere il proprio business.
  2. In Europa l’ m-commerce e’ all’inizio, l’ m-finance e’ vietato dalle norme vigenti, almeno in Italia dove le banche sono banche e le telco sono telco. Ci scambiamo sms dicendo TVTB e roba tipo le minchiate di Facebook e Twitter. Loro ci stanno basando un intero ecosistema economico. Siamo davvero NOI le economie avanzate, o siamo solo quelle ricche?

 

In queste due domande e’ contenuto l’intero futuro dell’ “occidente progredito”:

 

Se consentiamo alle nostre banche ed all’economia esistente di frenare lo sviluppo tecnologico per mantenere lo status quo, presto ci troveremo ad avere a che fare con economie tecnologicamente piu’ avanzate della nostra.

 

Personalmente, anche se faccio solo un piccolo tassello di questa roba (attualmente, il trasporto SMS), mi sento orgoglioso di quel che faccio. Ci sono persone che quest’anno NON moriranno di fame grazie a questo sistema, e che sarebbero morte senza. A milioni. E si, questo flusso , sul piano “etico”, vale piu’ di tutti i merdosi SMS politici che passano per via di twitter e facebook. Tanti farlocchi invece di parlare del potenziale che la rete ha nel caso delle “primavere arabe” (unica roba che i mass media hanno lasciato arrivare alle loro orecchie), dovrebbe guardare a questa roba, perche’ qui si sfamano persone.

 

 

Dal punto di vista di una banca italiana, invece, suppongo di essere un criminale, un abietto pervertito, un pericolo mortale. I nazisti mi odieranno perche’ sto lavorando per la finanza negroide contro quella ariana. I comunisti mi odieranno perche’ questa roba dovevano farla i proletari uniti e le onlus e invece la sta facendo una malvagya multynazyonale.

 

 

Come scrivo spesso in “Pietre” (lo sto ultimando in questi giorni), “Naamah e’ usa chiamare gli ultimi a se'”.
E se lo dice Naamah, chi sono io per contraddirla? 😉

 

 

Uriel

 

 

 

 

(1) Una cosa buffa dei paesi africani e’ chesono diffusissimi i sistemi che tengono online la lista dei contatti. Il motivo e’ che sembra che l’africano medio superi il numero di contatti in rubrica che le SIM e anche gli smartphones supportano.  A quanto pare un africano medio ha gli stessi contatti di un PR occidentale.

 

I buoni sono buoni

di Franco Berardi Bifo – 16.12.2011 ( da Through Europe)

Il discorso sulla democrazia è concluso. Capitalismo finanziario e democrazia sono incompatibili. La democrazia è stata cancellata e qualsiasi scelta politica che si fondi sulla presupposizione dell’esistenza della democrazia va considerata da questo momento in avanti come collaborazione con la dittatura finanziaria. Viviamo ed agiamo nella sfera di una dittatura feroce, seppure impersonale, anzi tanto più feroce in quanto impersonale. L’azione deve quindi assumere il carattere dell’esodo, dell’abbandono dello spazio dominato dalla dittatura, e dell’appropriazione. Per questo l’occupazione è la forma generale dell’azione. Occupare significa al tempo stesso: compiere un gesto simbolico di denuncia, mettere in moto un processo di riattivazione della solidarietà e riappropriarsi di qualcosa che è necessario per la sopravvivenza.
Ma l’appropriazione deve diventare il paradigma della prossima fase di espansione del movimento, manifestazione specifica dell’insolvenza. Insolvenza significa costruzione delle strutture della sopravvivenza (ristoranti popolari, case collettive, strutture di autoformazione) che ci permetteranno di sottrarci al debito materiale della miseria e al debito simbolico della solitudine, insomma ci permetteranno di cominciare a vivere.
Insolvenza significa anche rifiuto di pagare il debito simbolico che fa del capitale l’orizzonte insuperabile dell’azione sociale: rifiuto di subire e riconoscersi nella semiotizzazione finanziaria del mondo, sperimentazione di altre semiotiche, altre forme di organizzazione del territorio, della produzione, della vita quotidiana.
In particolare dobbiamo sviluppare quelle forme di azione, che già hanno cominciato a manifestarsi, che puntano a disarticolare lo strumento monetario, anello centrale della catena dello schiavismo contemporaneo. Occorre sperimentare forme di scambio indipendente dal dominio monetario. Continue reading

Crowdfunding. Microfinanziandoci.

di Virginia Negro (https://pucherourbano.wordpress.com), 15 dicembre 2011

goteo

Abbiamo parlato del crowdsourcing, un nuovo modo di creare/ perfezionare un prodotto collettivamente.

Il crowdfunding si basa sullo stesso paradigma, questa volta però il banco chiama e in comune si mette il denaro, si investe cioè collettivamente in un progetto proposto da un singolo, o da una collettività, il cui fine può andare dalla ricerca scientifica al sostegno dell’arte, al giornalismo partecipativo.

Insomma il capitale è là fuori, tra parenti, amici, amici di amici, nel tam tam di face book, l’importante è saperci fare.  Chi meglio di un  italiano poteva elaborare l’equazione amici=capitale e inventarsi un luogo dove far incontrare donatori e progetti?

L’ informatico Alberto Falossi crea Kapipal, mette in valigia capital & pals e rima collaborazione con soluzione.  Qualcuno ci ha creduto, e pare che funzioni: Obama ha finanziato parte della sua campagna elettorale proprio con donazioni dei suoi elettori, il Louvre ha lanciato l’iniziativa Tous mecenes (tutti mecenati) per riuscire a comprare Le tre grazie di Carnach da un collezionista.

Complichiamo l’algoritmo, al neo-concetto di Kapipal aggiungiamo quello di pro comun (pro=provecho y comun=comune) eil capitale di rischio si trasforma in capitale di irrigazione (il gioco di parole in spagnolo è intraducibile : capital riesgo si trasforma in capital riego), il crowdfunding e il crowdsourcing si ibridano in un contenitore comune plasmato sia sul concetto di finanziamento collettivo che su quello di distribuzione collaborativa del lavoro. Perché l’algoritmo sia efficiente la piattaforma dovrà (far)investire in progetti che abbiano un ritorno collettivo, che generino cultura, innovazione, educazione dando nuova linfa alle risorse comuni. Perché l’algoritmo sia coerente anche la rete stessa dovrà essere “comune”, suscettibile di libero accesso e di ri-appropriazione da parte di qualunque xutente, in poche parole il codice deve essere aperto.  Questa libertà ricorsiva è garantita dalla licenza Creative commons che permette la condivisione di informazioni, conoscenze, processi e risultati. Contenuti digitali che si trasformano grazie all’uso dell’utente.

Il risultato è Goteo, un progetto aperto già nel suo Dna, di paternità attribuibile al collettivo Platoniq, che già si definisce come rete sociale di finanzi azione collettiva e collaborazione distributiva.

Goteo  rappresenta l’alternativa ( o il complemento) di finanzi azione dell’amministrazione pubblica e delle imprese private. La natura del sistema calza con le necessità del nuovo movimento sociale spagnolo nato e cresciuto positivo al virus del bene pubblico libero, che sia fisico, sovrasensibile o digitale.

Fin qui l’operazione sembra perfettamente riuscita, anche i risultati positivi e la realizzazione dei progetti sembrano confermare l’esattezza delle operazioni, la querelle sta però nella definizione stessa del progetto come l’alternativa ( o il complemento) di finanzi azione : forse un coefficiente da aggiungere ai nostri calcoli è la capacità di non dimenticare che il pubblico è un nostro diritto, e che dobbiamo non solo preservarlo e  seminarlo, prendendo coscienza della produttività del nostro essere cittadini ma anche continuare ad esigerlo goccia dopo goccia.

Solo per dare l’idea, tra gli ultimi progetti c’è Bookcamping: un archivio virtuale di libri online completamente gratuiti.

Spiegato dalla blogger Silvia Nanclares, da cui è partita l’idea.

Tu derecho a saber (clicca qui per vedere la video-presentazione del progetto), sarà una pgina web da cui poter richiedere informazioni su qualunque istituzione pubblica.

Virginia Negro