Nasce la moneta municipale in Francia

da Repubblica, 12 gennaio 2012
Due bocconiani in odore di eresia creano una moneta per l’economia reale
Massimo Amato e Luca Fantacci hanno messo a punto una valuta complementare all’euro. Nelle loro intenzioni il bonùs dovrà avviare un circolo virtuoso, creando nuove risorse per acquistare i prodotti delle imprese che aderiranno a un sistema di credito cooperativo. L’esperimento partirà a Nantes, in Francia

di CINZIA SASSO

MILANO – Nascerà in Europa una nuova moneta più democratica dell’euro? Riuscirà l’economia reale – fatta di scambi tra prodotti diversi regolati dal semplice dare e avere – a soppiantare le scatole vuote della finanza che hanno precipitato il mondo in una crisi senza precedenti? Sarà possibile, per guardare avanti, tornare indietro ai tempi del baratto, seppure rivisto e corretto? La folle idea, partita dalle aule dell’Università Bocconi, sta per diventare realtà in Francia, a Nantes, dove Jean Marc Ayrault, il sindaco socialista della città, anche consigliere del candidato presidente Francoise Hollande, ha affidato a due professori italiani il compito di tradurre in realtà un progetto rivoluzionario, quello di implementare una nuova moneta. Potrebbe chiamarsi «bonùs» e diventare una divisa complementare all’euro, su modello di quanto esiste già (dal 1934, nata per superare la crisi del ’29) a Basilea con il «wir». In un momento in cui la crisi finanziaria e la stretta creditizia rischiano di soffocare le economie, il «bonùs» dovrebbe realizzare un sistema di credito cooperativo tra aziende allo scopo di rafforzare l’economia locale e avviare un circuito virtuoso che consenta di avere più risorse a disposizione per acquistare prodotti delle imprese che fanno parte del sistema.

Il progetto nasce dagli studi di Massimo Amato, 48 anni, filosofo e professore di storia delle crisi finanziarie, e Luca Fantacci, 40, che insegna storia e scenari economici internazionali, due eretici della Bocconi, già autori, nel 2009, di un libro tradotto in molte lingue e ignorato in via Sarfatti, “Fine della finanza, da dove viene la crisi e come si può pensare di uscirne”. Solo in Francia, dove Amato ha trascorso due anni come assistant professor all’Institut d’Etudes Avancéès di Nantes, è stato possibile passare dalla teoria alla pratica e avviare il processo che, nel giro di un anno, dopo che già la Banca di Francia ha approvato il progetto, dovrebbe portare alla realizzazione del nuovo sistema monetario. Ciuffo alla Sgarbi, francese perfetto, Amato spiega il nuovo sistema su TEDx 1, citando Aristotele e Keynes. Perché questa idea si ispira esattamente alle teorie dell’economista britannico proposte a Bretton Woods nel ‘44. «E oggi – dice Amato – siamo in un momento di crisi ancora più pesante di quanto fosse in quel dopoguerra ed è indispensabile trovare un equilibrio diverso. Bisogna cancellare la finanza e tornare a un sistema che si basi sull’economia reale, sulla produzione e sullo scambio di beni effettivi». A Nantes è stata individuato l’istituto (il Credit Municipal, di proprietà del Comune) che sarà il modello di questa nuova banca che farà solo servizio pubblico e non avrà interessi privati. Sarà il Credit a tenere i conti degli scambi fra le imprese e fra queste e i privati (i quali, nell’idea di Amato e Fantacci, avranno lo stipendio diviso tra euro e «bonùs»). Mentre oggi è difficile avere credito, con il «bonùs», paradossalmente, non servirà denaro per avere credito perché il circuito creditizio sarà concepito come una camera di compensazione all’interno della quale ognuno dispone di un conto corrente e muove i propri scambi, anche dando servizi in cambio di prodotti. La nascita della nuova moneta sarà anche l’inizio della fine delle banche? Se si guarda all’esempio di Basilea, in Svizzera, la risposta è no. Però, conclude Amato, servirà a togliere alle banche il monopolio di qualcosa che non è loro, il denaro.

(12 gennaio 2012)